Torna l’incentivo fiscale per le imprese che investono in beni strumentali e transizione ecologica
Con la Legge di Bilancio 2026, torna una delle agevolazioni più attese dalle imprese italiane: l’iper ammortamento.
L’articolo 94 del disegno di legge prevede la maggiorazione fino al 220% del costo di acquisto dei beni strumentali nuovi, con l’obiettivo di incentivare gli investimenti legati all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale.
Cos’è l’iper ammortamento
L’iper ammortamento è una maggiorazione del costo fiscalmente riconosciuto dei beni strumentali nuovi, che consente di dedurre quote di ammortamento più elevate, riducendo così la base imponibile su cui si calcolano le imposte dirette (IRPEF/IRES) e l’IRAP.
In pratica, si tratta di un risparmio d’imposta riconosciuto alle imprese che investono in tecnologie e macchinari innovativi.
Chi può beneficiarne
Possono accedere all’iper ammortamento i soggetti titolari di reddito d’impresa che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate in Italia.
Gli investimenti devono essere effettuati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026, oppure entro il 30 giugno 2027, a condizione che entro il 31 dicembre 2026:
-
l’ordine di acquisto sia stato accettato dal venditore, e
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sia stato versato un acconto almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Aliquote di maggiorazione 2026
Le percentuali di maggiorazione variano in base alla tipologia di investimento e all’importo complessivo.
Investimenti “green” – legati alla transizione ecologica
| Percentuale di maggiorazione | Importo dell’investimento |
|---|---|
| 220% | Fino a 2,5 milioni di euro |
| 140% | Da 2,5 a 10 milioni di euro |
| 90% | Da 10 a 20 milioni di euro |
Altri investimenti (non green)
| Percentuale di maggiorazione | Importo dell’investimento |
|---|---|
| 180% | Fino a 2,5 milioni di euro |
| 100% | Da 2,5 a 10 milioni di euro |
| 50% | Da 10 a 20 milioni di euro |
Quali investimenti sono agevolabili
Le maggiorazioni si applicano per gli investimenti in:
a) Beni materiali e immateriali nuovi compresi negli Allegati A e B della Legge 232/2016 (Industria 4.0), purché interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
b) Beni materiali nuovi destinati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, utilizzata per autoconsumo anche a distanza.
Cosa si intende per “investimenti green”
Sono considerati investimenti “green” quelli che comportano una riduzione dei consumi energetici:
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almeno del 3% per la struttura produttiva complessiva;
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oppure almeno del 5% per i processi produttivi coinvolti.
Questi obiettivi si considerano raggiunti anche nei casi di:
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sostituzione di macchinari obsoleti con beni nuovi tecnologicamente avanzati (almeno 24 mesi completamente ammortizzati);
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progetti realizzati tramite ESCo (Energy Service Company) con contratto EPC che preveda un miglioramento energetico documentato;
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investimenti in impianti fotovoltaici destinati all’autoconsumo.
Come presentare la domanda
Per accedere all’agevolazione, le imprese devono trasmettere in via telematica al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) le comunicazioni e certificazioni relative agli investimenti, attraverso una piattaforma dedicata con modelli standardizzati.
Cumulabilità e limiti
L’iper ammortamento 2026 è cumulabile con altre agevolazioni nazionali o comunitarie (ad esempio crediti d’imposta o contributi), purché:
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non riguardino le stesse quote di costo del medesimo investimento, e
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non si superi l’importo complessivo del costo sostenuto.
Non si applica, invece, agli investimenti relativi al precedente Piano Industria 4.0.
Cessione o sostituzione del bene
Se il bene agevolato viene ceduto o trasferito all’estero, l’impresa non perde il beneficio sulle quote residue, a condizione che, nello stesso periodo d’imposta, venga acquistato un nuovo bene strumentale con caratteristiche tecnologiche analoghe o superiori.
Nel caso in cui il nuovo bene costi meno, l’agevolazione prosegue fino a concorrenza del nuovo valore.
Conclusione
Il ritorno dell’iper ammortamento rappresenta una grande opportunità per le imprese italiane, soprattutto in un contesto di transizione digitale ed ecologica.
Investire in tecnologie innovative e sostenibili nel 2026 potrà garantire un risparmio fiscale fino al 220% del costo del bene, migliorando al tempo stesso l’efficienza energetica e la competitività aziendale.
Lo Studio Commerciale di Mauro è a disposizione per valutare gli investimenti ammissibili, simulare il risparmio fiscale e predisporre la documentazione tecnica necessaria per accedere al beneficio.
A cura di
Claudia di MAURO



